Il profilo che la Marvel sta delineando per se stessa al cinema, anche in opposizione ai film della casa di fumetti rivale DC, è quello più legato all'entertainment in senso stretto. Poco problematici e molto divertenti, i suoi fumetti trasportati al cinema sono un concentrato delle migliori regole dell'intrattenimento filmico, con una complessità sempre crescente data dalla gestione di un universo di storie e personaggi intrecciati in maniera ben più stretta di quanto non facciano i fumetti stessi.
È cinema che flirta con la serialità televisiva, cercando di mescolare le acque e le competenze. Non a caso, dopo una prima fase in cui erano affidati a canonici registi di cinema, i film Marvel sempre di più cadono nelle mani di mestieranti o autori provenienti dalla tv (da Whedon per Avengers ai fratelli Russo per questo film) e sempre di più pare che, proprio come per la serialità televisiva, la parte di scrittura e la maniera in cui i diversi episodi/film creano un tutto armonico e coerente, sia la componente della filiera creativa in cui si trova l'autorialità di questi prodotti.
Capitan America, che per il suo primo film aveva beneficiato del trattamento del veterano Joe Johnston, il quale complice l'ambientazione l'aveva contaminato con echi dell'Indiana Jones di Spielberg riuscendo ad organizzare un gran racconto, ora invece prosegue con una patina più anonima, che mette in risalto l'arrivo di nuovi comprimari (Falcon in primis) più che la storia in sè.
Il risultato serve molto bene la grande trama che lentamente porterà questo secondo ciclo Marvel al prossimo Avengers, a cui spetterà nuovamente il compito di chiudere tutte le sottotrame aperte nei diversi film ma non rende un buon servizio a Capitan America. È infatti una storiella molto sterile di tradimento e idealismo quella che anima il secondo assolo filmico di Steve Rogers, una più utile a rinsaldare il legame tra il protagonista, Nick Fury e Vedova Nera e ad evolvere il ruolo dello S.H.I.E.L.D. che altro.
Con il consueto dispiegamento di riferimenti alle saghe fumettistiche, mezzi, esplosioni, botte e botti da serie A del cinema, Captain America - The winter soldier serve bene il sopracitato intento primario dei film Marvel ma di certo non riesce a trovare quella felice leggerezza che hanno gli esempi migliori provenienti dallo studio. Sarà quindi difficile che questo secondo episodio dell'eroe patriottico venga ricordato per qualcosa se non per l'essere stato un film di passaggio.