Di tecnologia ce n'è molta al servizio di Valerian e la città dei mille pianeti: il Big Market della grande sequenza sul pianeta Kirian "vende" essenzialmente quella, uno spettacolo di immagini che generano altre immagini in maniera potenzialmente infinita. Eppure questa sequenza, debitrice di tutte le space opera del cinema contemporaneo (così come la scena dell'ingresso a Alpha), sono meno interessanti di altre. L'inizio del film, per esempio, con l'immagine della principessa Mül che raggiunge la mente di Valerian durante il sonno e lì s'innesta, generando eventi, cioè narrazione, ci racconta meglio la genesi del processo creativo e porta in sé un seme di quel lungo inseguire l'idea di Valerian, con le immagini del fumetto in testa, che è stata l'esperienza del regista.