Appena lasciato dalla moglie, Gualtiero, un uomo che vive riparando piscine, cerca di andare avanti come sempre, frequentando i suoi amici, tra i quali due gay che gestiscono una pasticceria. Un giorno, i tre, decidono di fare una seduta spiritica e Gualtiero invoca nientemeno che lo spirito di Marilyn. Da quel giorno la donna comincerà ad apparire nella sua cucina, ma nessuno vuole credere alle sue visioni, nessuno tranne un altro suo amico ed uno psichiatra che cercheranno di dargli una mano...
Disoccupato, inseguito da un poliziotto, Charlot trova rifugio e lavoro in un circo come clown (involontario) e s'innamora della cavallerizza. Pur nella ricchezza delle invenzioni comiche (Charlot sulla corda, assalito dalle scimmie; il baraccone degli specchi, ecc.), appare un riepilogo di motivi già sfruttati, ma approfondisce con tristezza struggente la dimensione sentimentale del suo personaggio di reietto. ("Un debole omino calpestato/ da Los Angeles a qui/ recita attraverso gli oceani..." V. Majakovskij.) Quando, però, il film che lo stesso autore non teneva tra i suoi più riusciti ritornò in circolazione negli anni '60, in una nuova edizione musicata dallo stesso Chaplin, esso incantò un'altra generazione di spettatori. Non a caso Federico Fellini lo adorava.