Last Samurai porta la firma di Tom Cruise più che del suo regista, Zwick, che si conferma un discreto mestierante: la sua è una regia senza impennate né cadute, prevedibile ma godibilissima. Nel complesso il film è molto curato e la minuziosa rappresentazione di una cultura a noi così lontana tiene alta l'attenzione fino alla fine, nonostante le due ore e mezzo di durata complessiva. Visivamente prezioso, risaltano purtroppo tre pecche troppo comuni al cinema hollywoodiano di oggi: la morale "a la Rocky Balboa" eccessivamente pervasiva e al limite della nausea; i dialoghi macchinosi e senza mai un guizzo; come mai per quanto venga riconosciuta la grandezza morale altrui (nel caso specifico il samurai) c'è sempre un americano che è un pochino più grande?