Inside the ACLU, five scrappy lawyers battle against the Trump administration’s historic assault on civil liberties - from separating families at the border, to rolling back transgender, reproductive, and voting rights.
Uno sguardo provocatorio e sarcastico sull’epoca in cui viviamo. Dopo Fahrenheit 9/11, il vincitore della Palma d’Oro Michael Moore sposta la sua attenzione su un’altra significativa data, il 9 novembre 2016, giorno in cui Donald Trump è stato eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti. L’ultimo documentario di Michael Moore è un affresco liberale e anticonservatore che non prende di mira solo l’amministrazione degli Stati Uniti, ma anche le politiche dei Democratici e dei Repubblicani che hanno portato all’attuale situazione politica.
Il premio Oscar Michael Moore si tuffa direttamente in un territorio ostile con il suo audace ed esilarante one-man show, nel cuore di TrumpLand poche settimane prima delle elezioni del 2016.
Dopo le elezioni statunitensi del 2016, il mondo intero ha scoperto con sorpresa che Donald J. Trump, miliardario newyorkese del settore immobiliare e star dei reality, era riuscito a compiere uno dei maggiori ribaltamenti politici della storia, diventando il 45º Presidente degli Stati Uniti. Qualcuno però non era affatto sorpreso: il consulente politico Roger Stone. Da tempo persona di fiducia e consulente di Trump, Stone ha affermato di aver sempre saputo che il suo celebre amico era "un cavallo vincente" nella corsa politica. Get Me Roger Stone analizza i mutamenti epocali che Stone, il più giovane testimone di fronte al Gran Giurì del Watergate e "giocatore sporco" per sua stessa ammissione, ha causato nel Partito Repubblicano statunitense, seguendo un filo rosso che lega Nixon, Roy Cohn e Reagan ai SuperPACs, alle lobby e alle elezioni del 2000, fino al primo Presidente USA ex star dei reality televisivi.