Tom Shadyac, il regista di "Una settimana da Dio", aveva già diretto Jim Carrey, il comico, in "Ace Ventura l'acchiappanimali", un classico dell'umorismo demenziale alla "fratelli Farrell". Poi Jim Carrey, l'attore, aveva abbandonato la maschera di gomma, per interpretare "The Truman Show", affrancandosi dalla schiavitù del far ridere. La schizofrenica carriera di Carrey sembra risanarsi proprio qui, in "Una settimana da dio", dove l'attore coniuga la mimica esasperata del suo personaggio e le sue doti, innegabili, di attore brillante. Shadyac, regista, attore e produttore con un passato di ghost writer per Bob Hope, tiene il ritmo dell'irrefrenabile Jim in un film che non ha la pretesa di essere un capolavoro, ma che come commedia, funziona con la precisione di un orologio svizzero. Nel cast, Jennifer Aniston sempre più in fuga da "Friends" verso una carriera sul grande schermo e Morgan Freeman, dio "politically correct" con un bizzarro senso dell'umorismo.