Questo documentario esplora il mistero che circonda la morte dell'icona del cinema Marilyn Monroe attraverso interviste inedite con la sua cerchia ristretta.
L'arroganza, la genialita' e la determinazione di un uomo hanno cambiato per sempre la forma e la natura della guerra. E dopo aver causato morte, distruzione e isteria di massa, lo ha portato su un sentiero di profonda disperazione.
Da un lato la pellicola, dall’altro la tecnologia digitale. Oggi, nella pratica cinematografica, coesistono “fianco a fianco” due tecniche che rappresentano anche due universi, due modi di concepire la natura e il mestiere delle immagini in movimento. Dopo cent’anni di sistemi analogici, la rivoluzione digitale in atto fa sì che di colpo ogni idea divenga realizzabile. Ma a che prezzo? Partendo da questa domanda, il film costruisce una riflessione sul presente e sul futuro del cinema, delle sue tecniche, delle sue estetiche e della sua etica, in un montaggio di voci e di pensieri in cui compaiono tra gli altri Scorsese, Boyle, Soderbergh, Cameron, Rodriguez, Fincher, Schumacher, Von Trier, Lucas, Lynch, intervistati da Keanu Reeves, interlocutore d’eccezione anche coproduttore del film.
Uno sguardo sconvolgente e straziante sugli attivisti per gli orsi grizzly Timothy Treadwell e Amie Huguenard che morirono nell'ottobre del 2003 mentre vivevano presso gli orsi grizzly in Alaska.
Oltre al materiale d'archivio (interviste, concerti, video, ecc.) THE GREAT PRETENDER include molti filmati inediti, fra i quali quelli personali e degli amici e colleghi. Emerge il ritratto di un uomo molto diverso dall'esplosivo personaggio pubblico. Un uomo generoso, riflessivo, con un enorme senso dell'umorismo ed una genuina passione per la musica. Durante la sua vita FREDDIE MERCURY ha toccato il cuore di milioni di persone, sia come solista che come cantante dei QUEEN, e questo documentario non fa altro che renderci di nuovo vive queste emozioni.
La storia di Freddie Mercury, icona musicale che ha contribuito a scardinare i pregiudizi e la vergogna legati alla malattia che lo ha ucciso. Il documentario racconta l’ultima fase della vita del cantante, per la precisione gli anni dal 1987 al 1991, quando ha dovuto fare i conti con l’AIDS. Attraverso interviste inedite ad amici e persone vicine al cantante durante quel periodo, tra cui Brian May e Roger Taylor, la sorella di Freddie Kashmira Bulsara, i suoi amici Anita Dobson e David Wigg e il suo collaboratore Peter Freestone, il documentario non solo racconta quegli ultimi 5 anni di vita del cantante ma anche come il concerto tributo al Wembley Stadium organizzato dai Queen il 20 aprile 1992, pochi mesi dopo la morte di Freddie, che ha contribuito a cambiare l’opinione della società su una malattia considerata, fino a quel momento, uno stigma di cui vergognarsi.
Usain Bolt, l'uomo più veloce del mondo, si allena, viaggia, gareggia e si rilassa. Seguendolo da vicino, si ha un’approfondita ed esclusiva conoscenza della vita di una leggenda vivente dello sport e della storia delle Olimpiadi, ma anche di un uomo che è un valido amico, compagno di squadra e figlio.