Karol - Un papa rimasto uomo (pol. Karol - Papież, który pozostał człowiekiem) è una miniserie televisiva in due puntate, séguito della miniserie dell'anno precedente intitolata Karol - Un uomo diventato papa. La produzione è stata svolta nel 2006 ed è stata diretta dal regista Giacomo Battiato. È andata in onda su Canale 5 in prima serata nei giorni 10 e 11 maggio.
La storia prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Giappone e narra di alcuni personaggi , tutti imparentati con i componenti di una setta, che dopo avere provocato una carneficina avvelenando gli acquedotti, si tolgono la vita in un suicidio di massa.
I protagonisti si ritrovano come ogni anno in occasione dell'anniversario sulle sponde di un piccolo lago dove le ceneri dei loro cari sono state disperse. Per un inconveniente banale quella che doveva essere una semplice scampagnata si trasforma in una giornata e una notte di profonde riflessioni e di verità scoperte, anche grazie alla presenza di uno degli apparteneneti alla setta, all'ultimo minuto scampato per sua scelta alla morte.
Laura, una giovane psichiatra, è prigioniera di Ramon. Ma chi è in realtà Ramon? Un pazzo? Un uomo che ha a che fare con il passato di Laura? Chi è e perché la tiene prigioniera? Nello scantinato dove è segregata, Laura guarda con orrore un video dove l'uomo confessa di essere un serial killer.In un continuo e convulso susseguirsi di colpi di scena l'unica via di salvezza per la bellissima Laura può essere il gioco che a Ramon piace tanto... "le parole incatenate"...
Jack, il simpatico primate, gia' protagonista di un'avventura in un precedente film per la tv, viene espulso dalla squadra di Hockey dei Seattle Simians, perche' ritenuto, ingiustamente, reo di cattiva condotta e cosi' si ritrova per la strada. Dopo aver vagabondato senza meta, Jack finisce in citta', dove fa amicizia con Ben, un ragazzino senza fissa dimora appassionato di skateboard e Ollie, il proprietario di un negozio di skateboard. In breve Jack e Ben entrano nel giro delle competizioni amatoriali di skateboard e, insieme, fanno faville...
Cho-wun, un ragazzo con autismo, adora le zebre e ha un'unica passione: la corsa. Grazie al supporto della madre e di un insegnante alcolizzato, il giovane riuscirà ad allenarsi per partecipare ad una maratona. Tratto da una storia vera.
I protagonisti del film sono uno stuntmen (#AkshayKumar) e una modella (#KareenaKapoor). Leggendo il titolo "Kambakkht Ishq" potremmo interpretare la prima parola, per assonanza, come combattimento, in realtà ha diversi significati ed interpretazioni e qui è inteso come maledetto, infelice... ishq sappiamo che è riferito ad amore per cui il titolo la dice lunga... Una lotta tra due persone che non credono nell'amore anzi... lo vedono come un inganno della vita, come qualcosa che rende prigionieri ma come succede in questi casi l'amore è cieco e non si ferma davanti ai pregiudizi.
Un surreale e poetico racconto autobiografico della vita della famiglia palestinese del regista dalla creazione dello stato di Israele, nel 1948, fino ai giorni nostri. Il padre Fuad è in pessima salute per le violenze subite, il piccolo Elia viene sgridato a scuola perché dice che l'America è imperialista, l'anziano vicino di casa ogni tanto tenta di darsi fuoco, la mamma scrive ai parenti emigrati. I ricordi intimi di una famiglia e del tempo trascorso insieme, la vita quotidiana di quei Palestinesi che decisero di restare e che furono etichettati come 'Arabi Israeliani', vivendo da stranieri nella loro stessa patria.
Il vero nome di Jaeckie, nato nel 1947, è Jakob Zuckermann ma lui non ha piú nulla a che fare con l'ebraismo dal 1961, quando è stato costruito il muro. E' stato allora che sua madre insieme al primogenito Samuel è fuggita ad Ovest lasciando Jaeckie a cavarsela da solo. Da allora il contatto tra le due parti divise della famiglia si è interrotto. Nel frattempo Jaeckie, usando al meglio la sua astuzia e simpatia è diventato un famoso cronista sportivo della Germania Est. Dalla caduta del muro però, la proverbiale fortuna di Jaeckie è sparita, il biliardo e il gioco d'azzardo lo aiutano a malapena a sbarcare il lunario e anche il suo matrimonio con Marlene ha visto giorni migliori. L'unica speranza per l'ex giornalista è l'eredità di sua madre ma secondo quanto stipulato nel testamento della donna, prima di entrare in possesso dell'eredità Jaeckie dovrà riconciliarsi con il fratello Samuel, ebreo ortodosso.
Uno studente riceve una borsa di studio per scrivere la biografia di uno scrittore scomparso, ma la fondazione che ne gestisce il lascito letterario si oppone al progetto. Il ragazzo si reca quindi presso la famiglia dello scrittore, dove si troverà coinvolto in una serie di complotti e stranezze.
Piccolo film, piccolo budget, grandi ambizioni. Quattro generazioni in una vicenda circolare che le riconduce al punto di partenza. Henry (Michael Caine), vecchio archeologo è ormai prossimo alla fine. Egli vive con il nipote Jason (Josh Lucas) ed il figlio di questi, il piccolo Zach (Jonah Bobo). Giunge inaspettato Turner (Christopher Walken), figlio di Henry e padre di Jason. È scontro, ma solo ideologico, tra rassegnazione, incomprensioni e rimpianti. Tre stati emotivi che hanno una sola matrice, il senso di colpa che i tre adulti, per motivi diversi si trascinano come un bagaglio appresso. Morto Henry, si dovranno rispettare le sue ultime volontà, che comportano un lungo viaggio e la dispersione delle sue cenneri ("Non voglio finire sotto terra").